Le questioni che limitano lo sviluppo economico in Italia

Vorrei segnalarvi l'articolo di Vittorio da Rold pubblicato dal Sole 24 Ore e prontamente ripreso dall'Istituto Bruno Leoni.
A dispetto delle campagne mediatiche, che disegnano un quadro della situazione decisamente surreale, l'articolo analizza le questioni che limitano oramai da un decennio lo sviluppo del nostro Paese.
Si parte con l'amara considerazione che i problemi emergono non appena ci confrontiamo con i paesi a noi più vicini, come la Germania e la Francia.




1° Questione - DEBITO PUBBLICO: Il livello attuale è pari al 116% del PIL, che ci costa circa 50 miliardi di euro in termini di interessi annuali;
2° Questione - RICERCA: Il sistema universitario deve essere selettivo e costituire la linfa vitale per il sistema impresa, con un collegamento costante ed un interscambio di esperienza. La chimica forse è l'esempio più eclatante di come questo canale si sia ostruito.
3° Questione - L'ALTA VELOCITA': le inefficienze delle infrastrutture si ripercuotono sul costo del lavoro, sicché a parità di stipendio, un dipendente che effettua spostamenti in Francia per mezzo della TGV costa meno di uno che invece si sposta in Italia. Sono apprezzabili gli sforzi fatti in questi ultimi anni, ma non sono sufficienti, in quanto interessano solo alcune zone del paese, ed escludono alcuni collegamenti internazionali importanti.
4° Questione - LA BANDA LARGA: E' anch'esso un problema infrastrutturale che si ripercuote sulla produttività del lavoro. I confronti con gli altri paesi è imbarazzante: alla nostra vecchia e cara rete di doppini di rame risalente agli anni'60 si contrappone la innovativa banda larga della Finlandia, che l'ha dichiarato servizio universale, risalente al 2005 e quelle cronologicamente successive di Spagna e Svizzera. Ma il paese che detiene la maggiore diffusione e velocità del servizio resta il Giappone.
5° Questione - LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA TERRITORIALMENTE: A differenza di quanto vogliano far credere i sindacati, è necessario che sul territorio ci siano livelli salariali differenti, che riflettano la produttività ed il costo della vita. Solo in questo modo alcune zone diventano attrattive per gli investimenti e credibili in un processo di miglioramento della produttività e conseguente livello salariale.
Finché l'elemento salariale rimarrà sganciato da quello della produttività e del costo della vita, il paese continuerà a crescere a velocità differenti.
6° Questione - LIBERALIZZAZIONI: In Italia rimane solamente uno spot elettorale, ed ogni iniziativa si piega di fronte all'ostracismo delle lobby che vedono pregiudicato il loro interesse ad una rendita politicamente garantita. Questo aspetto evidenzia in maniera emblematica la debolezza della politica italiana
7° Questione - FISCO: La tassazione sui profitti delle imprese italiane è in media del 37,5% (17% in più rispetto alla media UE). La riduzione delle tasse non vuol dire favorire il capitale rispetto al lavoro, ma solamente favorire la crescita economica e l'attrazione di investimenti anche dall'estero, attraverso lo scambio dell'"addolcimento" fiscale con una riduzione dei sussidi alle imprese.
8° Questione - TEMPI DELLA GIUSTIZIA CIVILE: Mentre il governo sembra orientato a riformare l'ordinamento giudiziario basandosi più sugli effetti che sulle cause, il dato oggettivo è che in Italia abbiamo il triste record di tempo medio di attesa per una sentenza civile, creando una grave condizione di incertezza del diritto
9° Questione - ETA' PENSIONABILE: I progressi ottenuti nei nei vari campi della scienza hanno contribuito ad elevare la speranza di vita; a ciò non sempre è seguito un adeguamento del sistema pensionabile, che consentirebbe di liberare risorse per l'occupazione giovanile e femminile. Anche in questo caso è evidente il contrasto generazionale che frena ogni tentativo di innalzamento dell'età pensionabile e dell'equiparazione tra uomini e donne.
10° Questione - INVESTIMENTI STRANIERI: l'articolo sarcasticamente afferma che gli spot sul "cibo buono e le bellezze artistiche e paesaggistiche" non bastano per convincere gli investitori esteri a puntare sul nostro paese; è necessario innovare concretamente. Ad esempio la Serbia ha deciso di pagare la differenza di Credit Default Swap, ovvero del maggior rischio del sistema paese rispetto a quello di provenienza dell'investitore: una piccola iniziativa che può avere effetti importanti e duraturi.
11° Questione - SVILUPPO DEMOGRAFICO: l'Italia è il paese che insieme alla Spagna ha il minor sviluppo demografico in Europa. Inoltre vanta la minore partecipazione al mercato del lavoro (55% rispetto ad una media di circa il 75% di altri paesi UE) ed ha una struttura demografica sbilanciata su classi di età superiori.
12° Questione - FARE SISTEMA ALL'ESTERO: la presenza in organismi internazionali e un'interazione pragmatica con i partner europei sono fattori di modernizzazione del tessuto sociale e di creazione di nuove professioni e posti di lavoro. Una svolta potrebbe derivare dalla nomina di Draghi alla BCE.

A ben vedere la situazione reale è differente da quella che si vuol far credere attraverso i principali media, al solo scopo di generare consenso politico e nel più totale disinteresse per le sorti di un paese che arranca sempre più e che cede sempre di più il passo agli altri "concorrenti".
OkNotizie

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